Dopo mesi a desiderarlo, studenti e docenti sono stati in totale fermento per le settimane che hanno seguito l’arrivo in facoltà di un autentico capolavoro.
Il corso dedicato ai boardgames negli anni si è evoluto molto e ha spinto i dottorandi più intraprendenti a voler integrare gli elementi teorici con altre metodologie per la parte pratica. La sinossi di Soulgivers è la prima che offre non solo la componente testuale, ma sfrutta il supporto multimediale per offrire inoltre un’introduzione al regolamento e un gameplay dedicato.
La copia del gioco utilizzata è quella della versione Kickstarter, che rappresenta il risultato dell’egregia campagna crowdfunding organizzata da Gravity Games e del team capitanato da Luca Cervini.
A tutti gli studenti appassionati di arte, si segnala che il gioco in questione presenta un set di illustrazioni incredibilmente ispirate, che danno forma ai protagonisti di un gioco astratto e che avvicinano il giocatore alla lore dello stesso.
Giocatori | Durata | Età |
2 / 4 | 30 – 60 min | 14 + |
Designer / Artista
Luca Cervini
Publisher
Gravity Games
Materiali e componenti
l packaging del prodotto è impeccabile: la scatola opaca scura mette in risalto il logo lucido e i colori principali delle fazioni che vengono poi richiamati sia nelle illustrazioni, che nei componenti. La versione Kickstarter presenta inoltre già tutti gli inserti necessari al trasporto dei materiali.
La scatola contiene componenti curatissimi e lussuosi tra i quali spiccano immediatamente le Pedine componibili dei soulgivers, composte da:
- una parte in plastica scura lucida, che rappresenta l’Essere vivo, con tanto di logo e nome della “classe” di appartenenza;
- una parte in plastica opaca semitrasparente del colore del popolo (arancione per i Gusci, azzurro per gli Spettri), che ne rappresenta l’anima.
Oltre alle schede di supporto, alle carte Anomalia e ai dadi a sei facce con un design unico, sono presenti carte più grandi che contengono i Profili dei personaggi identificati da illustrazioni uniche per i 10 soulgivers di ciascun popolo.
A questi si aggiungono altri componenti tridimensionali, come il Frammento da posizionare al centro del campo, realizzato in plastica opaca e dotato di un supporto addirittura magnetico, oltre alla Barriera che lo circonda; le Essenze Tributo, rappresentate con piccoli cristalli colorati, seguendo il consueto schema colore delle fazioni; e infine il campo di gioco, composto da 25 tessere in cartoncino spesso dual-layer sulle quali incastrare le pedine.Per finire: Portali, modificatori Patch e Buco nero sono in acrilico con forme elaborate, sempre con bordi stondati che offrono una piacevole sensazione al tatto. Il Manuale di gioco quadrato e altri accessori sbloccati durante la campagna completano l’opera.
Il Gioco
In Soulgivers siamo chiamati a guidare una squadra di Esseri appartenenti ad uno dei due popoli (Gusci e Spettri), un tempo immortali, nel disperato tentativo di trovare una cura per una terribile malattia denominata ‘Decadenza’, che sta eliminando ogni forma di vita nell’universo. L’unica speranza sembra essere uno speciale Frammento, da cui poter creare una cura. Per fare ciò, è necessario recuperare il Frammento e trasportarlo in uno dei portali appartenenti al proprio popolo.
Oltre alle caratteristiche e alle abilità (attive e passive) dei singoli personaggi, nonché all’abilità unica del proprio popolo, è possibile sfruttare le Carte Anomalia che hanno effetti devastanti sul campo, in quanto possono ostacolare l’avversario o favorire la propria squadra in campo, cambiando rapidamente le sorti del turno.
Durante il proprio turno un giocatore, dopo aver scelto 3 soulgivers, li attiva decidendo i loro movimenti e le loro azioni (attacco, raccolta frammento, passaggio del frammento e uso di abilità speciali), a patto di pagarne il costo in Essenze Tributo. Queste da un lato permettono di far “sforzare” il soulgiver per fargli eseguire particolari azioni ma, dall’altro lo fanno decadere più rapidamente.
Per tenere traccia della decadenza, ad ogni pezzo in gioco viene assegnato un dado di valore 1. Alla fine di ogni turno il valore del dado deve essere incrementato di 1 punto,che il pezzo si sia attivato o meno, e di 2 punti nel caso abbia usato almeno un’Essenza tributo durante la sua attivazione. Quando il dado raggiunge o supera il valore 6, il pezzo muore e lascia la sua anima sulla casella in cui si trovava.
E qui si manifesta un’altra delle peculiarità del gioco: ogni soulgiver morto, lascia in campo la propria anima che può essere raccolta da un pezzo dello stesso popolo. Visivamente molto simile a quello che accade nel gioco della dama, l’anima verrà “agganciata” al soulgiver che la assorbe, donando tre vantaggi allo stesso:
- il valore del dado decadenza di quel soulgiver viene riportato a 1;
- il soulgiver potrà utilizzare sia le proprie abilità che quelle del pezzo a cui apparteneva l’anima;
- se ucciso, il soulgiver perde l’anima precedentemente assorbita, ma resta in vita.
La partita termina con una vittoria quando un soulgiver riesce a riportare il Frammento in uno dei propri portali, o quando uno dei giocatori distrugge tutti i portali dell’altro; termina invece con un sconfitta per entrambi, se tutte le carte dei soulgivers vengono esaurite.
Se vuoi saperne di più guarda il video con la spiegazione delle meccaniche principali e passa poi al gameplay per vedere un gameplay completo.
Conclusioni
Anche se si presenta come un gioco dallo stile scacchistico, una volta conosciute le meccaniche di base, si presta a partite che scorrono velocemente. Sicuramente, conoscere le caratteristiche e le abilità dei soulgivers aiuta non solo a velocizzare i turni, ma anche ad affinare di volta in volta la strategia di gioco.
Il fatto di essere un gioco simmetrico, in grado di bilanciare sia la componente strategica, che quella tattica – la situazione può essere stravolta rapidamente da un turno ad un’altro – lo rende un gioco adatto ai tornei; ma è indubbio che gli ottimi materiali e la cura nei particolari, sia grafici che funzionali, valorizzino adeguatamente le originali meccaniche del gioco stesso.